NOVARA - Si terrà sabato 12 ottobre, presso il Piccolo Coccia di Novara e all'interno del convegno intitolato “Sogni e visioni. Figure e forme della psicopatologia contemporanea”, lo spettacolo "Un sogno" prodotto da ScenAperta e dall'Università degli Studi di Milano.
Febbre, follia, allucinazioni: ogni alterazione sensoriale ci lancia in un sogno dove i confini della rappresentazione diventano i confini dell’umano. Finzione della finzione come sogno rappresentativo. Che l’occhio umano possa udire, che la mano possa vedere non saranno controsensi, ma effettive esplorazioni sensoriali.
Il buio della notte, che impedisce / all’occhio di vedere, dà all’orecchio la percezione più viva e sottile; / diminuendo il senso della vista, raddoppia in cambio quello dell’udito. Non è stato il mio occhio a ritrovarti, / Lisandro, ma l’orecchio, e lo ringrazio, m’ha portato ad udire la tua voce (Ermia).
A teatro, il nostro corpo ascolta. Che tipo di parola, allora, giunge dal palcoscenico? Quale ascolto è implicato in tale esperienza? In A Midsummer Night’s Dream vanno in scena i sensi e le loro alterazioni:
Mai occhio umano ha udito, né orecchio umano ha visto, né mano mai tastato, né lingua concepito, né cuore raccontato che diavolo di sogno è stato il mio (Bottom).
In scena tre attori al servizio di una riscrittura del testo shakespeariano che tenterà d’indagare la metateatralità estrema della drammaturgia insieme al risvolto più disilluso e amaro delle relazioni amorose.
Cosa resta del sogno al netto dell’inganno dei sensi? Una goffa rappresentazione tragica, che ci fa ridere di un riso amaro e definitivo.
Agli ordini di un Puck rivisitato in chiave romagnola, un Mazapegul che dirige un set di quart’ordine, due improbabili attori di b-movie interpretano tutti i ruoli del Sogno. Dal “camerino metafisico” dove prendono forma e vita i personaggi, si monta e si smonta un intricato intreccio imperniato sulla dolorosa storia d’amore di Ermia e Lisandro, sulla loro coazione a ripetere il crudele rapporto di vittima e carnefice che li avvince e li separa. Così, con Elena e Demetrio, con una fata e un muro antropomorfi, con oggetti eterei che ci portano in un’atmosfera sospesa e ingannatrice, il dispettoso Mazapegul tesse la quotidiana trama di uno spettacolo dell’uomo e dei sentimenti che rimanda a oltranza il suo compimento e lascia in bocca l’amaro sapore dell’insoddisfazione.
NOVARA - Piccolo Coccia Teatro
12 OTTOBRE
Inizio ore 21
ingresso libero fino a esaurimento posti
UN SOGNO
(A Midsummer Night's Dream)
da William Shakespeare
drammaturgia Maddalena Mazzocut-Mis
regia Paolo Bignamini
con Manuele Colamedici, Federica D’Angelo, Ksenija Martinovic
scene e aiuto regia Francesca Barattini
assistente Shantala Faccinetto
foto Stefania Ciocca
grafica Daniela Ferrario
organizzazione Carlo Grassi
progetto realizzato con la collaborazione di Michele Bertolini, Pietro Conte, Claudio Rozzoni, Sara Sivelli
in collaborazione con Università degli Studi di Milano
(Dipartimenti di Filosofia e di Beni culturali e ambientali) e
CSBNO – Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest – Fondazione Collegio delle Università milanesi
con il contributo di Fondazione Cariplo